Descrizione
Il progetto si ispira alle poesie dei poeti Arabi nati e vissuti in Sicilia durante la dominazione islamica dell’isola avvenuta a cavallo dell’anno mille e più precisamente dall‘827 con la presa di Mazara del Vallo fino all’arrivo dei Normanni nel 1091. Quello che colpisce particolarmente nei loro versi, è l’amore sconfinato per la Sicilia, per la sua gente, per la natura, per la propria terra. Non si può restare indifferenti davanti ai versi di poeti come Ibn Hamdis che per sua sfortuna si trova a vivere proprio nel periodo della riconquista Normanna e costretto a lasciare la Sicilia per l’esilio, compone versi appassionati e dolorosi pieni di rimpianto. Le poesie sono state tradotte in siciliano direttamente dall’Arabo grazie alla collaborazione della scrittrice siciliana Daniela Gambino, e di Sharifa Hadj Sadok. Anche questa volta molti musicisti ci hanno accompagnato nel lungo viaggio alla riscoperta dei poeti Arabi di Sicilia; la ricerca delle sonorità di cui avevamo bisogno, ci ha spinto fino ad Istanbul dove abbiamo avuto la fortuna di avere come ospiti musicisti locali che hanno dato una tensione particolare al nostro lavoro. Ci siamo avvalsi del solo ausilio di strumenti acustici, quelli della tradizione musicale Mediterranea come chitarra acustica, baglama, mandolino, tambur, ney, kaval, tamburi a cornice, darbuka, etc.
Altro motivo che ci ha spinto ad affrontare questo lavoro è l’evidente parallelismo del nostro tempo con il Medioevo delle Crociate e delle guerre di religione: anche in quel periodo la religione veniva usata come pretesto, l’altro era visto come una minaccia e l’unica via possibile sembrava la guerra e lo scontro frontale. Per nostra fortuna, personaggi illuminati come Federico II di Svevia, dimostrarono quanto sia più potente la diplomazia delle armi.
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