Descrizione
Il gruppo dei Tarantolati di Tricarico, uno dei gruppi più longevi e storici d’Italia, nato nel 1975, deve i suoi allori al mitico locale romano FOLK STUDIO diretto da Giancarlo Cesaroni.
Già dall’uscita del primo LP si è differenziato dagli altri gruppi di musica popolare nazionali per il suo grande spessore ritmico, trascinante, di impatto immediato, oseremo dire globale in quanto non è necessaria nessuna tecnica esecutiva, ma esplica un atteggiamento che ogni comune mortale è in grado di eseguire partecipando emotivamente con qualsiasi mezzo.
Da sempre, il gruppo, si propone di fare e dare energia in movimento. Il cuore della tradizione di Tricarico, i tamburi e l’acquasantiera. Messa da parte l’acquasantiera, i tamburi e il fiasco di vino.
Celebrazioni laiche e pagane restituite al calore di piazze affollate che, sotto l’austerità dell’inesorabile bum bum, portano avanti lo spregio tradizionale per le ingiustizie quotidianamente subite. Reazioni dirette senza mediazioni cantate con perizia e suonate con rigore.
Gli impossessati alla riscossa, alla caccia della gatta mammona, lei è responsabile di ogni cosa… da anni sottraggono all’erosione del tempo ed alla scomparsa delle vecchie generazioni il prezioso passaggio di un ricordo.
Un atto sonoro che è un atto di fede, sopravvivenza e materia viva. Da queste parti la trance paradossalmente come in una discoteca raggiunge le ore piccole.
La possessione scioglie il passo di danza e le mani, sulle corde della chitarra o sulle pelli tirate dei tamburi, proseguono inesorabili la loro corsa verso l’ossessione.
Catartica come ogni atto liberatorio, necessaria come ogni sana emozione…
1) So arrivat i Tarantolat 3’31”
2) Ravatan 3’52”
3) U’ Sol 3’57”
4) Che dici 3’14”
5) Sciuk e sciuk 3”22″
6) S m vù 3’36”
7) Scappa scappa 3’15”
8) Abballam 3’45”
9) Transumanza 4’24”
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