Descrizione
Happy Loser è il nuovo lavoro in studio di Yosonu che arriva dopo il primo disco, GiùBox pubblicato nel 2016 da CNI col patrocinio di Legambiente per l’attenzione al tema del riuso e riciclo di materiali.
Il concept di questo nuovo lavoro si sviluppa attorno al tema della sconfitta (ed alla sua accettazione e consapevolezza).
In Happy Loser le sonorità si fanno più scure e profonde: la ricerca del suono degli oggetti, del corpo, delle possibilità della voce, stavolta mutano con un utilizzo più massiccio dell’effettistica, che rende il lavoro molto più vicino a sonorità sintetiche, sia marziali-cadenzate, che liquide-psichedeliche, più in linea con il sound live sentito negli ultimi live della “one man orchestra” Yosonu.
La dimensione domestica e percussiva degli oggetti presente in GiùBOX, si allarga per tipologia e dimensioni, divenendo anche industriale: alcune riprese sono state fatte in un oleificio (su grandi silos e barre di metallo) sfruttando il riverbero naturale dello spazio, mentre un’ altra traccia è costruita addirittura solamente coi pattern sonori utilizzati negli ospedali per la risonanaza magnetica.
La grande sorpresa sta nella lettura “andata e ritorno” del disco, infatti l’artista stesso suggerisce di ascoltarlo sia dalla prima all’ultima traccia, che al contrario, tornando indietro dal nono brano al primo (https://youtu.be/-YGIcKP88zA)
Così facendo offre più punti di vista sul percorso del concept, chiedendo quindi all’ascoltatore di essere attivo nella scelta della propria tracklist, mettendolo inevitabilmente di fronte al proprio stato d’animo (che determinerà la scelta tra l’uno o l’altro senso di ascolto).
La ricchezza del disco cresce ancora di più con la presenza di due ospiti di tutto rispetto: il primo è John Egan (champignon), eccentrico flautista degli Ozric Tentacles e dei Dream Machine, il secondo è il grande Paolo Tofani, chitarra storica degli Area, ricercatore instancabile, che proprio con Yosonu porta avanti il duo “Battiti Alti” – suoni e racconti dalle profondità umane.
Per finire, l’artwork del jewel box prevedere tre copertine (anche qui scelta affidata all’ascoltatore) e un miniposter.
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