Loft Music – Part. 1: Suoni e dissonanze nella Downtown di New York: (Copertina rigida)
New thing, free jazz, soul jazz, jazz afro-futurista, space jazz, spiritual jazz, anti jazz, radical jazz, avant-garde… Varianti stilistiche che però hanno tutte un denominatore comune: il jazz, in quanto espressione musicale della comunità afroamericana. Ma la domanda che sorge spontanea è: il jazz dovrebbe essere visto come una forma musicale distintamente Amerikana o come una espressione propria della cultura Afroamericana? Ed è, partendo da questo contesto, che questo lavoro si concentra su un periodo ben circoscritto: il jazz di avanguardia più radicale ed il free jazz, nello specifico il periodo dei loft nella New York degli anni sessanta e settanta. Il libro, non solo racconta la straordinaria avventura musicale che si è sviluppata in questo ventennio, ma vuole essere anche un ragguaglio di storia sociale e politica nel più ampio contesto delle comunità afroamericane, dando particolare risalto a quelle manifestazioni artistiche, culturali e storiche che hanno segnato in maniera profonda la storia del free jazz, partendo dalla “Rivoluzione d’Ottobre” del 1964 e la creazione del Jazz Composers Guild di Bill Dixon a New York, passando per l’ AACM di Chicago, il BAG di St.Louis, l’UGMA (poi evoluto nel UGMAA) di Horace Tapscott a Los Angeles, il Collettivo Tribe ed il Collettivo DAW di Detroit per arrivare al free ed alle avanguardie dei loft newyorkesi.
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