Descrizione
Se Schubert e Brahms rappresentano i due fuochi dell’ellissi ottocentesca, altrettanto può dirsi per ciò che concerne il Novecento corale infantile prediletto da Lucci e dal suo Coro a proposito di Hindemith e di Britten, tant’è che di entrambi gli autori essi vantano l’esecuzione integrale delle opere per voci bianche. La scelta a carico di Paul Hindemith include stavolta alcuni lavori appartenenti al ventennio 1928-1949, più precisamente Spruch eines fahrenden, i Vier Kanons e i Chorlieder für Knaben, tutti per coro a cappella; inoltre, una selezione dagli Short Songs, canti concepiti per le voci dei ragazzi di una scuola americana con l’accompagnamento del pianoforte. Tutti i brani di Hindemith sono in prima registrazione assoluta; gli Short Songs addirittura in anticipo sulla comparsa dell’edizione a stampa targata Schott nel 2010. Allievo tra i prediletti di Arnold Schönberg (che lo annoverava senz’altro tra i suoi migliori discepoli con Berg e Webern), Hanns Eisler elabora una sua poetica musicale legata al contesto sociale e all’impegno per le masse e per i lavoratori con la creazione di musiche di lotta e rivoluzionarie: i due brani corali, attinti al Woodburry-Liederbüchlein e dedicati al compleanno del suo maestro viennese nel 1941, sono destinati alle voci bianche a cappella e presentano una deliziosa scrittura vocale sprovvista di asperità, limpida e scorrevole. Al contesto francese appartengono invece la raccolta di cinque brani delle Petites voix di Francis Poulenc, tra i più geniali e sorprendenti compositori di musiche vocali del Novecento, qui al cospetto del mondo infantile disegnato dalla poetessa Madeleine Ley, e il Tota pulchra es che trae spunto dall’omonimo inno gregoriano per uno dei quattro mottetti per coro femminile a cappella del più giovane Maurice Duruflé. Un posto del tuo speciale, accanto a quello di Hindemith – lo si diceva poc’anzi – occupa Benjamin Britten, il campione del suono fanciullo, con il suo ricco e prediletto catalogo di opere per le voci infantili (va detto che le raccolte e i brani che compaiono in questo doppio CD completano la quasi integrale collezione già comparsa nel 2017 in altro CD monografico della medesima etichetta). Nel caso di Britten la destinazione è chiara ed esplicita sin dai primi pezzi pubblicati nel 1932, vale a dire sin dai Three Two-Part Songs per voci bianche e/o femminili e pianoforte, cui seguono la spassosissima Rossini Suite in 5 movimenti, con le voci bianche nel secondo e nell’ultimo di essi, accanto a un ensemble cameristico di soli 5 strumenti (flauto con ottavino, oboe, clarinetto, pianoforte e percussioni) per l’originaria sonorizzazione di un documentario di animazione (la raccolta è comparsa con questa intitolazione in un’edizione a stampa postuma); gli Audience Songs dall’opera The little Sweep (Il piccolo spazzacamino), mai incisi prima d’ora in questa trascrizione, riservati al pubblico istruito a eseguirli dal direttore d’orchestra poco prima dell’inizio dello spettacolo; la suggestiva Missa brevis op. 63 for Boys Choir and Organ dedicata a George Malcolm e al suo coro di voci bianche della cattedrale di Westminster; infine, The Oxen, una ninna nanna di argomento natalizio su testo di Thomas Hardy per voci femminili (qui voci bianche) con accompagnamento pianistico. Il periplo europeo si chiude a sorpresa con due brani americani di Leonard Bernstein, geniale direttore e compositore, estratti l’uno dalla III Sinfonia Kaddish (Canon) e l’altro, Gloria tibi, dalla Messa dedicata alla memoria di J. F. Kennedy, e con il breve omaggio a Peter Maxwell Davies, autore di varie raccolte per l’infanzia e qui del Down that Stair dai Kirkwall Shopping Songs.
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